Secondo le proiezioni della FAO per la decade 2020-2029 (OECD/FAO, 2020), il mercato delle carni dovrebbe crescere del 12%, anche se con un leggero rallentamento rispetto al periodo di riferimento precedente. Questa continua crescita indirizza il settore zootecnico verso l’impiego di razze altamente selezionate e produttive a discapito delle razze locali che, di conseguenza, sono sempre meno consistenti e vanno incontro a rischio di erosione genetica. Tuttavia, per il mantenimento della biodiversità, le razze locali rivestono fondamentale importanza, in quanto fungono da reservoir di un ampio pool genetico a cui attingere in caso di necessità. Già nel 1995 Hall and Bradley segnalavano l’importanza della conservazione delle razze autoctone anche per preservare il territorio dove esse sono nate e al quale si sono adattate. Una delle strategie più comunemente utilizzate per il monitoraggio dello stato di rischio ed erosione genetica di una razza è il calcolo e il controllo di due parametri importantissimi, la consanguineità e la parentela. La conoscenza di questi due indicatori permette la programmazione di piani di accoppiamento che permettano di valorizzare le qualità e le peculiarità delle razze, garantendone al contempo il miglioramento genetico e la sopravvivenza. Fino all’esordio della genomica, questi parametri venivano stimati esclusivamente dalle informazioni di pedigree che, tuttavia, sono sensibili a errori umani e determinano spesso una sottostima dei valori reali. Grazie all’avvento della genomica, svincolata dalla registrazione manuale dei dati, la stima di questi parametri può essere fatta in modo molto più accurato e fornire quindi indicazioni più affidabili per la salvaguardia delle razze locali. La conoscenza dei livelli di consanguineità di una popolazione permette di programmare gli accoppiamenti in modo consapevole e ridurre il fenomeno della depressione da consanguineità, ossia il peggioramento dei caratteri di fitness e delle performance riproduttive causati proprio dall’eccessivo accoppiamento di soggetti fra loro parenti (Charlesworth e Willis, 2009). È chiaro, dunque, come le popolazioni che contano un numero limitato di soggetti come il maiale Nero di Parma, la pecora Cornigliese e soprattutto il tacchino di Parma e Piacenza siano a più alto rischio di manifestare problemi riproduttivi quali la diminuzione della fertilità, della prolificità, con conseguente minor tasso di crescita e di sopravvivenza della prole. Inoltre, in un’ottica di conservazione e valorizzazione di queste realtà locali, risulta oltremodo evidente come anche la tracciabilità delle produzioni rivesta un ruolo essenziale. Ad oggi è possibile risalire alla specie, alla razza (Gonzales-Barron et al., 2021) e addirittura all’individuo (Zhao et al., 2020) attraverso analisi genetiche sul prodotto finale. In questo modo è possibile tutelare sia il produttore che il consumatore garantendo una tracciabilità di filiera ottimale.
Il progetto InnoVaDiv si inserisce quindi in un contesto nel quale risulta fondamentale sviluppare strategie innovative per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità animale e si propone di farlo nel cuore della Food Valley, un territorio ricco di tradizioni e specialità gastronomiche la cui salvaguardia ha un impatto non solo economico, ma anche sociale e ambientale.
Riferimenti bibliografici
- Charlesworth, D., Willis, J.H., 2009. The genetics of inbreeding depression. Nat. Rev. Genet. 10, 783–796. https://doi.org/10.1038/nrg2664
- Gonzales-Barron, U., Popova, T., Bermúdez Piedra, R., Tolsdorf, A., Geß, A., Pires, J., Domínguez, R., Chiesa, F., Brugiapaglia, A., Viola, I., Battaglini, L.M., Baratta, M., Lorenzo, J.M., Cadavez, V.A.P., 2021. Fatty acid composition of lamb meat from Italian and German local breeds. Small Rumin. Res. 200, 106384. https://doi.org/10.1016/j.smallrumres.2021.106384
- Hall, S.J.G., Bradley, D.G., 1995. Conserving livestock breed biodiversity. Trends Ecol. Evol. 10, 267–270. https://doi.org/10.1016/0169-5347(95)90005-5
- OECD/FAO (2020), OECD-FAO Agricultural Outlook 2020-2029, FAO, Rome/OECD Publishing, Paris. https://doi.org/10.1787/1112c23b-en
- Zhao, J., Li, A., Jin, X., Pan, L., 2020. Technologies in individual animal identification and meat products traceability. Biotechnol. Biotechnol. Equip. 34, 48–57. https://doi.org/10.1080/13102818.2019.1711185